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Natale e Perdita Ambigua: Strategie per la Resilienza

Anche quando tutto sembra perduto, c’è ancora una scintilla di luce che può guidarci.

Come affrontare il Natale tra incertezza, assenza e connessione

Il Natale evoca una promessa di gioia e un senso di appartenenza, ma per chi affronta una perdita ambigua—come la presenza fisica di un familiare emotivamente distante o l’assenza fisica di qualcuno che vive ancora nei ricordi e nel cuore—le luci e i canti possono accentuare un vuoto silenzioso.

Pauline Boss, pioniera nel concetto di perdita ambigua, ci ricorda che la vita si dipana spesso in spazi di incertezza, dove l'assenza si intreccia con la presenza. Questo periodo dell’anno può rappresentare una sfida significativa per famiglie che affrontano il mistero di una perdita non risolta. Come affrontare, allora, il Natale con grazia e resilienza?

Prendiamo ispirazione dalla letteratura e dall’arte – da chi, come Rainer Maria Rilke, ci invita a “vivere le domande”, anziché cercare risposte definitive. Esploriamo insieme tre strategie disfunzionali e tre strategie adattive per navigare questo delicato periodo dell’anno.

Strategie Disfunzionali: Evitare il Dolore, Alimentare il Vuoto

1. Negazione del sentimento di perdita: Fingere che tutto sia come sempre può sembrare una soluzione pratica. Ma sopprimere il dolore crea un solco tra i membri della famiglia, amplificando la solitudine.“Non dire mai che il dolore passa,” scriveva Emily Dickinson, “ma lasciagli spazio.” Negare ci priva della possibilità di elaborare insieme la realtà.

2. Rituali rigidi e immutabili: Insistere su tradizioni che non si adattano alla nuova situazione può far sembrare il Natale una recita vuota. La rigidità nei rituali spesso blocca la spontaneità e la connessione autentica.

3. Isolamento emotivo: Ritirarsi nel proprio dolore, evitando conversazioni difficili, può creare muri invisibili all’interno della famiglia. Questo atteggiamento alimenta il senso di disconnessione, che è già amplificato dalla perdita.

Strategie Adattive: Trasformare l’Ambiguità in Resilienza

1. Creare nuovi rituali: Introduci un gesto simbolico che dia spazio alla perdita. Una candela accesa, un posto vuoto a tavola o una lettera scritta al caro lontano o perduto possono trasformare l’assenza in presenza simbolica. Come nella poesia di Pablo Neruda, “mi manchi come una rosa senza giardino,” possiamo trovare modi per onorare ciò che manca senza negarlo.

2. Raccontare storie condivise: La narrazione può unire i membri della famiglia. Raccontare un ricordo caro, o immaginare insieme un messaggio che la persona amata manderebbe da lontano, favorisce un senso di continuità. Come in un quadro di Chagall, dove le figure volano tra sogno e realtà, possiamo intrecciare passato e presente.

3. Accogliere l’imperfezione: Invece di lottare per ricreare un Natale perfetto, accetta il caos e l’imprevedibilità. Spazi di flessibilità permettono ai sentimenti di emergere in modo autentico, creando momenti di connessione profonda.

Rimanere Connessi nei Momenti di Incertezza

Navigare il Natale con una perdita ambigua è un’opera d’arte, non una scienza esatta. Come ci insegna Pauline Boss, non si tratta di “chiudere il cerchio,” ma di imparare a convivere con i paradossi della vita. Ricordiamoci che il Natale non è una promessa di perfezione, ma un invito alla connessione, anche nelle sue forme più fragili.

Che sia attraverso una poesia, un quadro o una cena imperfetta, possiamo trovare nuovi modi per stare insieme, accogliendo la complessità della nostra umanità. Come scrisse Rilke, “Lascia che la vita accada. Credimi: la vita ha ragione, in ogni caso.”