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Rivelazioni d'Autunno: La Danza tra il Visibile e l'Invisibile

Essere umani significa crescere tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile.

Il visibile e l'invisibile: un confine sottile

C'è un momento dell'anno in cui la soglia tra il visibile e l'invisibile si assottiglia: la notte di Halloween in cui miti e leggende ci rammentano la vicinanza di ciò che resta nascosto ai nostri occhi. Questa tradizione ci invita a confrontarci con l'ignoto, un tema che risuona profondamente anche nella nostra esperienza interiore.

Ma non è solo la stagione a offrirci questo incontro con il mistero. Ogni notte, nel passaggio tra la veglia e il sonno, entriamo in uno spazio di transizione, un confine tra il conosciuto e l'ignoto. I sogni ci chiamano a esplorare il lato nascosto della nostra psiche.

Come osserva Carl Jung, "Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si risveglia." Ma come risvegliarci veramente se non siamo disposti a confrontarci con l'ignoto dentro di noi? La paura dell'ignoto è naturale, specie quando si manifesta nei sogni sotto forma di incubi. Eppure, questi incubi non sono forse una manifestazione delle parti di noi che abbiamo trascurato o rifiutato di vedere?

La saggezza nascosta nei sogni

I sogni, specialmente quelli più oscuri come gli incubi, portano con sé un profondo potenziale di trasformazione. Freud definiva i sogni come "la via regia per l'inconscio." Con il loro linguaggio enigmatico, i sogni ci parlano di desideri, paure e parti di noi stessi che abbiamo rimosso. Al risveglio, il nostro primo impulso è spesso quello di respingere la paura, dimenticando l'incubo. Eppure, dietro questi sogni più disturbanti potrebbero celarsi preziosi indizi per la nostra crescita interiore.

In questo periodo dell'anno, così legato al passaggio e alla trasformazione, è importante domandarsi: Cosa sogno che non ho ancora osato guardare da sveglio? Lavorare con i sogni, esplorando simboli e immagini, è un modo per contattare quelle parti di noi che sono pronte a emergere.

Come tenere un diario dei sogni: spunti creativi

Per esplorare il mondo onirico, mantenere un diario dei sogni può diventare una pratica potente. Non è solo un elenco di eventi, ma un modo per dare forma alle sensazioni e immagini che emergono durante la notte. Ecco alcuni spunti creativi per rendere questa pratica più espressiva e in sintonia con le terapie espressive:

1. Fai le prime annotazioni: Subito dopo il risveglio, annota le impressioni generali del sogno. Cosa ricordi per primo? Quali immagini o emozioni ti colpiscono di più? Queste prime annotazioni sono spesso le più vivide e possono fornire spunti preziosi per la riflessione successiva.

2. Annota i dettagli sensoriali: Aggiungi dettagli sensoriali come colori, suoni, odori o sensazioni fisiche provate nel corpo. Questi dati possono rivelare aspetti simbolici nascosti.

3. Rifletti sulle emozioni durante il sogno: Identificare le emozioni nel sogno e come queste si collegano alla vita quotidiana può offrire spunti preziosi per comprendere il significato del sogno.

4. Utilizza il metodo delle associazioni: Associa a ciascun elemento del sogno pensieri, immagini o esperienze personali. Questo processo aiuta a far emergere significati più profondi e connessioni sorprendenti con la tua vita.

5. Collega il sogno alla vita quotidiana: Considera come il sogno si relaziona con eventi o emozioni attuali della tua vita. Questa connessione può aiutarti a comprendere meglio il suo significato.

6. Disegna o scarabocchia le immagini del sogno: Se le parole non riescono a catturare l'essenza del sogno, prova a rappresentarlo graficamente. Anche un semplice scarabocchio può rivelare significati nascosti.

7. Usa il movimento per rivivere il sogno: Dopo aver annotato il sogno, lascia che il corpo rifletta come ti sei sentito nel sogno attraverso il movimento. Questo approccio può approfondire la connessione con le emozioni del sogno.

Dare voce ai sogni attraverso il corpo

I sogni non devono restare confinati nel regno del pensiero. Possono essere esplorati attraverso il corpo grazie ad una pratica chiamata Movimento Autentico. Mary Stark Whitehouse, pioniera di questo metodo, diceva: "Il corpo è l’inconscio reso visibile." Attraverso il movimento, questo approccio ci offre un modo profondo per entrare in contatto con noi stessi, permettendo alle immagini oniriche di prendere vita e trovare espressione nel corpo.

Immagina di essere in uno spazio sicuro, guidato da una danza movimento terapeuta. Inizi con un momento di quiete, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Ti connetti al battito del cuore e lasci emergere le sensazioni nel corpo. Poi, ricordi un sogno recente. Con ogni respiro, lasci che il corpo risponda liberamente. Il movimento diventa il ponte tra l'invisibile e il visibile, tra l'inconscio e il conscio.

Il ruolo del testimone

Nel Movimento Autentico, il ruolo del testimone è cruciale. Il testimone, come descritto da Janet Adler, "guarda senza interferire, ascolta senza domandare." In questo modo, la presenza del testimone crea uno spazio sicuro per esplorare le profondità dell'inconscio.

Senza questo sostegno, il processo può sembrare troppo vasto o spaventoso. È qui che risiede la delicatezza del lavoro con il corpo: richiede cura, consapevolezza e un ambiente protetto in cui ciò che è invisibile può emergere.

Aprirsi all'invisibile

L’autunno ci insegna il valore del lasciar andare e della trasformazione. Mentre la natura rilascia ciò che non le serve più, anche noi siamo chiamati a lasciar cadere le vecchie paure. Ma per farlo, dobbiamo imparare a guardare con curiosità e senza paura ciò che si cela dietro il velo dell’invisibile, consapevoli che le risposte più profonde si trovano proprio lì, in quel territorio incerto ma ricco di possibilità.

Sei pronto a esplorare queste parti nascoste di te? Spesso, affrontare l'ignoto richiede il coraggio di non farlo da soli. Chiedere il supporto di un terapeuta può essere il primo passo per aprirti a ciò che il tuo inconscio desidera rivelarti. Non avere paura di chiedere aiuto.