Ho iniziato il percorso con Stefania dopo un grande lutto in famiglia, un periodo in cui la mia ansia era diventata quasi insopportabile, logorandomi dall’interno, fino a sentirmi esausta anche nei giorni in cui apparentemente non facevo nulla di faticoso.
Stefania mi ha accolta a braccia aperte e, sin dal primo incontro, si è creata una connessione di fiducia profonda. La sua voce calma, il suo calore umano e la sua competenza mi hanno fatto sentire subito al sicuro, come se finalmente qualcuno mi capisse davvero.
Abbiamo iniziato parlando, lasciando spazio alle mie paure e alle mie emozioni, ma presto ci siamo concentrate anche sul corpo: respirazione, movimento, consapevolezza corporea. L’obiettivo era quello di trovare gli strumenti concreti per gestire l’ansia, permettere al mio corpo di rilassarsi e ristabilire quella connessione mente-corpo che avevo perso.
Oggi continuo a praticare le tecniche di respirazione che ho imparato in terapia, e ogni volta mi rendo conto di quanto siano potenti. Stefania non mi ha solo aiutata a gestire l’ansia: mi ha aperto un mondo nuovo, fatto riscoprire la mia forza interiore e il valore del prendermi cura di me stessa. Non posso che ringraziarla di cuore.
TESTIMONIANZE
Mi trovavo in un periodo particolare in cui incomprensioni, confusioni e stati d'animo del tutto negativi iniziavano a far parte di ogni singolo momento della mia vita. Mi sentivo inadatto con le persone e con la mia famiglia. Cercavo di trovare una via di fuga, o meglio dire, una strada da poter percorrere.
Apparentemente, l'elencate così non sembra chissà cosa, ma si trattava di qualcosa di grande, un tripudio di emozioni legate anche all'accettazione della sessualità.
Attraverso questo percorso siamo andati a scavare fino in fondo, senza alcun tipo di sforzo o pressione da parte della consulente. È stata una confidenza aperta, seguita da lunghe conversazioni piacevoli che andavano a toccare qualsiasi tipo di emozione.
Questo percorso è stato l'inizio che mi ha portato ad abbracciare altri tipi di percorsi differenti nella mia vita fino ad ora. Aprirsi non è un segno di debolezza, essere fragili non significa perdente, ma tutto ciò che porta a esternare ogni tipo di sensazione ed emozione è una vittoria per se stessi.
Attualmente sono un performer di musical canto e danza e recito e faccio quello che amo, a prescindere dalle difficoltà che si possono incontrare. E tutto questo grazie al supporto che in passato ho avuto dalla dolcissima Stefania.
Entrare in contatto con il gruppo mi ha permesso di entrare in contatto con me stessa. Inizialmente, c’era un’assenza di sensazioni corporee. Ero osservatrice del gruppo piuttosto che partecipante.
Qualcosa è cambiato nell’incontro con le altre. Sentivo di potermi fidare. Fidarmi mi ha
permesso di rilassarmi, e rilassarmi mi ha permesso di sentirmi.
Nella frenesia quotidiana mi dimentico del corpo. Non ci penso proprio. Ho maturato la consapevolezza di come il corpo sia
qualcosa da ascoltare.
L’attività che ho preferito è stata l’esplorazione dello spazio, e nello spazio,
l’incontro e la danza con le altre.
Da tempo, sono in cura da uno psicologo per lavorare sul mio bisogno di diventare autonoma rispetto alla mia famiglia. Questa esperienza nel gruppo ha suscitato una domanda: ‘riesco a sentirmi, indipendentemente dagli altri? Oppure ho bisogno degli altri per sentirmi?’
È grazie all’esperienza nel gruppo, infondo, che sono riuscita a tracciare un’evoluzione interna da un segno indefinito su un foglio bianco ad un punto che si colloca in un contesto colorato.